Qui visse Antonia Pozzi – La targa in via Mascheroni a Milano

“Qui visse Antonia Pozzi, 1912-1938, poetessa”.

E in via Mascheroni 23, a Milano, con la sua famiglia, Antonia Pozzi passò quasi tutta la sua giovane e breve vita, dai 2 ai 26 anni.

Ora, finalmente, una targa lo ricorda. Sgorgando con versi celebri: “Per troppa vita che ho nel sangue / tremo / nel vasto inverno”.

Una targa finanziata dalla famiglia Chiatti di Viterbo, che con determinazione e generosità ha portato avanti un’aspettativa di tante e tanti estimatori e appassionati della poesia e della figura di Antonia Pozzi.

L’inaugurazione, patrocinata dal Comune di Milano, sabato 12 novembre 2022, in tarda mattina.

All’iniziativa erano presenti una trentina di persone, dal ‘circolo’ di pozziani quali suor Onorina Dino, Graziella Bernabò, Guido Agostoni, Marco Dalla Torre*, Nicoletta Orlandi, Gabriella Pizzala, a figure che con passione a Pozzi si sono dedicate, quali padre Gianni Criveller, Paolo Cognetti, Elisabetta Vergani, Aglaia Zannetti, Luisa Cozzi, padre Elia Spezzano.

A parlare per prima è stata Onorina Dino, curatrice nativa degli scritti pozziani, di cui a lungo è stata dedita custode. L’attrice Aglaia Zannetti ha poi letto la poesia Sgorgo (i cui primi versi sono stati incisi sulla targa commemorativa), Un destino, Le donne, Via dei Cinquecento, tra le altre, chiudendo con Prati, dopo l’intervento di Guido Agostoni, già sindaco di Pasturo e ora delegato alla Cultura dell’amministrazione comunale.

Dopo il saluto di Mascia Chiatti, figlia dei donatori (vive a Milano dal 2004, insegnando in una scuola superiore), hanno preso la parola Elena Buscemi, Presidente del Consiglio Comunale, e Elena Lattuada, Delegata alle Pari opportunità di genere. Con loro, era anche presente Luca Gibillini, Responsabile unità relazioni istituzionali con la città – Gabinetto del Sindaco.

E poi ancora brevi interventi di suor Onorina Dino e di Graziella Bernabò, biografa pozziana**, sul senso e l’attualità della poesia di Antonia e sulla sua vita e persona.

Non poteva mancare, salito apposta da Viterbo, il signor Giuseppe Chiatti (nella foto sopra, da sinistra, il primo, con il libro in mano, accanto alla moglie, mentre la figlia Mascia è la quarta, tra Graziella Bernabò e Aglaia Zannetti. Chiudono la fila padre Elia Spezzano e suor Onorina Dino), appassionato di poesia e che con Antonia Pozzi si è incontrato “per caso”. Lo sarà, ma è da tempo che si sta adoperando per la lapide su questa casa, una lacuna da colmare, a maggior ragione quando targhe in omaggio alla poetessa sono presenti in altri luoghi significativi della sua vita, vedi il liceo Manzoni, la Zelata di Bereguardo, oltre che ovviamente a Pasturo. Ed è lui a chiudere l’evento leggendo la poesia “3 dicembre,” che Vittorio Sereni scrisse in ricordo dell’amica.

 

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Marco Dalla Torre, autore della biografia “Antonia Pozzi e la montagna” (Àncora)
Nicoletta Orlandi, già assessora alla Cultura a Pasturo
Gabriella Pizzala, Presidente dell’Associazione Zelata Verde
Gianni Criveller, sinologo, storico e teologo, missionario del PIME
Paolo Cognetti, scrittore, autore di “L’Antonia. Poesie, lettere e fotografie di Antonia Pozzi” (Ponte alle Grazie)
Elisabetta Vergani, attrice e drammaturga, ha realizzato, tra gli altri, lo spettacolo teatrale “L’infinita speranza di un ritorno. Vita e poesia di Antonia Pozzi” (si veda anche su questo sito)
Aglaia Zannetti, attrice, regista e speaker, ha realizzato diversi reading sulla poetessa e dedicato trasmissioni su Radio Itineraria (si veda anche su questo sito)
Luisa Cozzi, giornalista e conduttrice
padre Elia Spezzano, monaco circestense dell’Abbazia di Chiaravalle e poeta.

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Graziella Bernabò è autrice della biografia “Per troppa vita che ho nel sangue. Antonia Pozzi e la sua poesia” (Àncora)