Per Emilio Comici

Si spalancano laghi di stupore a sera nei tuoi occhi fra lumi e suoni: s’aprono lenti fiori di follia sull’acqua dell’anima, a specchio della gran cima coronata di nuvole… Il tuo sangue che sogna le pietre è nella stanza un favoloso silenzio. Misurina, 7 agosto 1938
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Novembre

E poi – se accadrà ch’io me ne vada – resterà qualchecosa di me nel mio mondo – resterà un’esile scìa di silenzio in mezzo alle voci – un tenue fiato di bianco in cuore all’azzurro – Ed una sera di novembre una bambina gracile all’angolo d’una strada venderà tanti crisantemi e ci saranno le stelle gelide verdi remote – Qualcuno piangerà chissà dove – chissà...
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Notturno invernale

Così lieve è il tuo passo, fanciullo, che quasi non t’odo, dietro me, sul sentiero. E così pura è l’ora, così puro il lume delle grandi stelle nel cielo viola che l’anima schiarisce dentro la notte come i tetri pini che albeggiano nel biancore della neve. Un alto sonno tiene la foresta ed i monti e tutta la terra. Come una grazia cade dal cielo il silenzio. Ed io ti sento l’anima...
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Non so

Io penso che il tuo modo di sorridere è più dolce del sole su questo vaso di fiori già un poco appassiti – penso che forse è buono che cadano da me tutti gli alberi – ch’io sia un piazzale bianco deserto alla tua voce – che forse disegna i viali per il nuovo giardino. 4 ottobre 1933
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Nevai

Io fui nel giorno alto che vive oltre gli abeti, io camminai su campi e monti di luce – Traversai laghi morti – ed un segreto canto mi sussurravano le onde prigioniere – passai su bianche rive, chiamando a nome le genziane sopite – Io sognai nella neve di un’immensa città di fiori sepolta – io fui sui monti come un irto fiore – e guardavo le rocce, gli alti scogli per i mari...
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