BOOKCITY. La poesia del corpo

Nell’ambito di Bookcity Milano 2022,  sabato 19 novembre, alle ore 18, la Libreria delle Donne (via Pietro Calvi 29) organizza un incontro

con Graziella Bernabò, autrice della biografia, “Per troppa vita che ho nel sangue. Antonia Pozzi e la sua poesia” (Àncora, 2022, nuova edizione ampliata).

Così scrive Bernabò nel suo libro: “Antonia Pozzi, al di fuori di qualunque schema, approdò di fatto a esiti di respiro europeo, senza rinunciare a essere se stessa. Trovò cioè un modo estremamente personale di far poesia, grazie a una scrittura densa di metafore, similitudini e altre «figure», ma sempre legata a ben definiti contesti spazio-temporali (soprattutto ai suoi amati microcosmi lombardi) e a precise esperienze di vita, e sempre tesa (…) a seguire un asse metonimico di associazioni sensoriali, evitando le astrazioni e le rarefazioni in auge nella poesia degli anni Trenta. Arrivò così ad anticipare quel «linguaggio del corpo» – nella gioiosità del «desiderio» come nella lacerazione dell’«estraneità» e della «depersonalizzazione» – che sarebbe emerso in autrici del secondo Novecento, quali, per citare solo qualche nome, Sylvia Plath e Anne Sexton per gli Stati Uniti, Amelia Rosselli e Alda Merini per l’Italia. Su questa strada poté esprimere appieno il suo essere donna, con un misto di spiritualità e di esuberante fisicità, attraverso immagini apparentemente semplici, quali i cancelli, i fiori, le montagne, rovesciandole però rispetto al loro più comune significato, fino a farle diventare figure di un mondo ridisegnato, di una geografia dell’anima che a tratti di disperazione alternava una sua forza segreta. (…) Particolarmente interessante è inoltre quel senso di libertà e di apertura che le impedì sempre di chiudersi in qualunque schema sociale, culturale e letterario. Se questo le precluse un riconoscimento nella sua epoca, oggi i suoi ormai innumerevoli estimatori italiani e stranieri vi scorgono invece la base ineludibile e feconda di una poesia innovatrice per l’epoca e sorprendentemente capace di parlare al nostro presente”.

Introduce l’incontro Luciana Tavernini, docente, saggista e poeta.
Letture sceniche di Aglaia Zannetti, attrice.

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