27 gennaio, Giorno della memoria

Per non dimenticare. Anche su questo sito,  attraverso un piccolo frammento di vita che parla di Storia.
Perchè il Giorno della memoria “in ricordo dello sterminio e delle persecuzioni del popolo ebraico e dei deportati militari e politici italiani nei campi nazisti” (Legge della Repubblica Italiana n. 211/2000) vada oltre il rito e aiuti tutte e tutti a impegnarsi per un presente e un futuro migliori.

 

23 ottobre 1938

Pa caro*

la tua lettera è stata una specie di fulmine che ci ha sconcertati tutti. Io partivo quel giorno – ricordo – per la Zelada, e il tuo biglietto mi arrivò proprio alle cinque, mentre uscivo per recarmi a Porta Ticinese a prendere la famosa corriera che una volta ci aveva portati insieme a Pavia. E là, davanti al Caffè Cherubini, quando riuscii finalmente a capire bene quel che avevo letto e che forse non ci vedremo mai più (e allora, come a chi sta per morire annegato, tornano di colpo, a fasci e a onde, tutte insieme, le masse dure e dolcissime dei ricordi) allora mi misi a piangere, in un grande smarrimento, e pensavo sopratutto alla tua mamma, alle tremende prove che le si rovesciano addosso, povera cara, carissima, grandissima donna; e a te, naturalmente, Pa caro, e a tutti questi anni e all’ultima volta che ci siam visti in settembre, che mi pareva che fossimo più vicini, o di nuovo vicini. […]

* La lettera è indirizzata a Paolo Treves, che, insieme al fratello Piero e alla madre Olga, è fuoriuscito dall’Italia dopo la promulgazione delle leggi  razziali.  Per prudenza i Treves partono in totale silenzio, da cui lo sconcerto dei loro amici. Si sistemano in Inghilterra, dove Paolo si occupa della trasmissione Radio Londra (da Antonia Pozzi. Poesia che mi guardi; a cura di G. Bernabò e O. Dino; con dvd del film Poesia che mi guardi di Marina Spada – 2009, 50′, Italia, Miro Film -, Luca Sossella Editore, Bologna 2010).