Soste

(a L.B.)

Così,
con la mia testa sul tuo grembo
e le tue mani sopra i miei capelli.
Sotto le palpebre, un fervore chiaro
– tutta la rena di una spiaggia, al sole –

dentro,
il silenzio che dondola a ondate
come acqua un po’ scura, senza schiuma,
e l’anima che vibra allo sciacquio
come un mollusco gelatinoso
che abbia dischiuso la conchiglia
alla carezza del mare.

Milano, 11 aprile 1929