Dalle Lettere – A Tullio Gadenz – Milano, 18 gennaio 1933

[…] Per ritrovare un po’ d’aria pura, bisogna che rilegga la sua lettera, così nitida e cristallina, come i ghiaccioli ai suoi vetri. Però, di sapere la mia piccola croce così in alto sopra i soldati morti quasi mi sgomenta: tanto avvezza sono, ormai, a sostare ai cancelli, così della vita come della morte, ed a sentirmi un po’ come quei giunchi delle rive che guardano le acque passare e tremano, sempre infitti nella stessa bassura. […]