Buon compleanno, Antonia!

Mattino

In riva al lago azzurro della vita
son corpi le nuvole bianche
dei figli carnosi del sole:

già l’ombra è alle spalle, catena
di monti sommersi.

E a noi petali freschi di rosa
infioran la mensa e son boschi
interi e verdi di castani smossi
nel vento delle chiome:

odi giunger gli uccelli?

Essi non hanno paura
dei nostri volti e delle nostre vesti
perché come polpa di frutto
siamo nati dall’umida terra.

Pasturo, 10 luglio 1938

Alla capanna del Cervino, 1937

 (Valle d’Ayas, Champoluc, 1937). Sul retro della fotografia, inviata e dedicata a Dino Formaggio, Antonia Pozzi ha scritto: “E’ l’immagine più cara che ho di me, dove sembro più un ragazzetto che una donna e ho addosso e intorno tutte le cose
che più amo: i miei scarponi, il cappellaccio a fungo, la bella neve bianca, le pietre, il legno; qui è
l’essenza, il midollo, la fibra viva e contrattile della mia vita. E per questo deve essere tua: perché tu
solo mi hai capita così. L’Antonia che si avvia per una piatta e dura strada cittadina, soffocandosi i
canti nel cuore233, stendendo veli neri sul volto delle sue montagne, ti lascia in eredità questo ricordo
delle sue giornate più vere […]”.