“Don Chisciotte”

I

Sulla città
silenzi improvvisi.

Varchi
con un sorriso indefinibile
i confini:
sai le spine di tutte le siepi.

E vai,
oltre i fiati caldi degli uomini,
il sonno dopo gli amori,
l’affanno e la prigionia.

Su la petraia che è azzurra
come le corolle del lino,
liberata
canti correndo:

ma chiudi gli occhi
se in fondo al cielo
le ali bianche dei mulini
si dilacerano
al vento.

21 febbraio 1935

II

Fioche
dalla terra brulla
ti giungono
grida atterrite:

mentre seguita
su l’ala immensa
a rotare
la tua crocefissione.

22 febbraio 1935